I silent book, ovvero “libri muti, silenti” sono opere narrative senza parole, in cui il racconto si affida esclusivamente alle immagini e alla nostra capacità di raccontarle.
Fino a pochi anni fa, erano piuttosto rari, forse perché tendiamo a considerare i libri unicamente come uno strumento per leggere delle parole, delle frasi. Oggi, invece, esistono intere collane e premi internazionali dedicati a questi albi illustrati meravigliosi. Vi va di conoscerli un po’ meglio?
Com’è fatto un silent book?
In questi libri “muti” la narrazione si sviluppa attraverso le immagini.
Tuttavia, non bisogna pensare che un libro senza parole sia anche un volume privo di storie; si leggono infatti le parole, ma anche i disegni, le emozioni, e tutto ciò che l’arte e la fantasia riescono a trasmettere.
Inoltre, non pensiamo che si tratti di una narrazione semplificata: le immagini seguono sempre una precisa sceneggiatura, quasi come in un film, rispettano una logica rigorosa e hanno un principio, uno svolgimento e una conclusione. Affinché un silent book sia comprensibile e fruibile le immagini devono essere riconoscibili, le illustrazioni ben collegate tra una pagina e l’altra e i protagonisti facilmente individuabili.
La caratteristica probabilmente più interessante dei silent book è la possibilità di dare al libro diverse interpretazioni, dove nessuna è giusta o sbagliata. Ci si può soffermare sui dettagli o considerare l’insieme, scoprire mondi nuovi e imparare sempre qualcosa, naturalmente solo con l’aiuto della fantasia e della creatività.
A chi sono rivolti i silent book?
I silent book sono libri per tutti, superano le barriere linguistiche e permettono di favorire l’incontro e lo scambio tra culture diverse. Si tratta di un aspetto “democratico” di questa tipologia di libri poiché possono essere fruiti da lettori di ogni lingua e perfino da chi non ha ancora imparato a leggere.
Per questo sono perfetti non solo per motivi di “intrattenimento” a tutte le età, ma rappresentano anche uno strumento utile per lo sviluppo di competenze linguistiche nei bambini e in coloro che imparano una lingua nuova.
Leggere questi libri favorisce l’apprendimento del significato delle immagini e aiuta i bambini a riconoscere le figure per dar loro un significato. Sfogliare un libro senza parole significa in sostanza lasciar leggere il bambino e accompagnarlo nella formulazione della storia, stimolarlo a notare certi dettagli, a soffermarsi su alcuni particolari, invitarlo a dare la sua interpretazione, a parlare.
Queste opere “mute” possono essere sfruttate come strumento didattico per chi sta imparando una lingua per sviluppare l’abilità di comporre frasi complesse, utilizzare il lessico adatto, stimolare l’interazione in gruppo e la discussione tra pari.
Come si legge un silent book?
Leggere un libro senza parole è molto più facile di quanto si immagini. Basta partire dall’osservazione dell’immagine e provare a descrivere mentalmente quello che è disegnato sulla pagina.
Nel caso in cui stiate accompagnando un bambino nella lettura, non raccontate subito cosa vedete ma lasciate parlare liberamente il piccolo, date il via a una conversazione ed eventualmente rielaborate insieme la storia. L’importante è non monopolizzare il racconto, ma aiutare il bambino a interpretare significati.
Insomma, per leggere questi libri basta voltare pagina dopo pagina e intuire dai disegni che cosa sta succedendo, utilizzando per spiegarlo le parole che vogliamo. Ognuno può trovare la propria strada, ogni dettaglio può essere uno spunto. Non bisogna necessariamente raccontare la storia che si vede sempre allo stesso modo, con la stessa voce e usando sempre le stesse parole. Anzi, è possibile inventare ogni volta un mondo nuovo.