Il 2024 è terminato e finalmente possiamo tirare le somme: sul fronte delle letture è stato per me un anno proficuo, con 60 libri letti, di cui solo qualcuno non è stato di mio gradimento. Se volete dare un’occhiata alle brevi recensioni dei titoli che ho scelto nel 2024, vi consiglio di recuperare i vecchi post di “Letture da libraia”.
Tra novembre e dicembre i libri letti sono 6, di cui 3 romanzi, 2 graphic novel e 1 memoir di viaggio.
La ragazza del convenience store
di Murata Sayaka
La storia di una ragazza fuori dal comune alle prese con le aspettative sociali
Furukura Keiko ha 36 anni, è single e da sempre molto introversa. Per conformarsi alle aspettative sociali e della famiglia ha deciso di abbandonare gli studi per lavorare in un konbini, un piccolo convenience store aperto 24 ore su 24. Qui ha trovato il suo posto nel mondo e la sua vita funziona come una macchina ben rodata. Tuttavia, anche questa sua scelta viene etichettata come strana dalla società che la circonda, secondo cui questo tipo di impiego non sarebbe adatto alla sua età, soprattutto perché non ha ancora trovato marito.
Mi è piaciuto perché: la storia della protagonista fa riflettere sui preconcetti e sui pregiudizi che tutti noi abbiamo nei confronti di qualcuno o di una determinata categoria. Il modo in cui l’autrice riesce a trasportarci nella vita di Keiko e dello stesso konbini è eccezionale, lasciando il lettore affascinato e divertito dalle sue stranezze, ma anche permettendo un ragionamento più profondo sul nostro stare al mondo.
Fahrenheit 451. Il graphic novel
di Ray Bradbury e Tim Hamilton
Il riadattamento in forma di fumetto di un classico della letteratura contemporanea
Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi anziché essere spenti vengono appiccati. Armato di lanciafiamme, fa irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li brucia. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall’incontro con una donna sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di un mondo diverso.
Mi è piaciuto perché: ho avuto modo di rivivere il libro originale ma in un formato diverso. I disegni e i colori rendono bene la frenesia e l’alienazione caratteristiche di questo classico distopico. Tuttavia, non lo consiglierei come primo approccio a questo titolo di Bradbury; credo sia meglio leggere prima l’originale!
Il Giappone che nessuno conosce
di Chris Broad
La storia vera di un ragazzo inglese che decide di fare del Giappone la sua casa
Chris Broad è poco più che maggiorenne quando, iscrittosi a un progetto per insegnare inglese in Giappone (senza troppo pensarci), viene scaraventato dall’altra parte del mondo, in un Paese dalla cultura difficilmente accessibile per un occidentale, con una lingua che non conosce, a fare un mestiere che non crede di saper fare. Non solo, finisce nello sperduto Nord del Giappone, in cui vedere uno “straniero” è un evento raro. Inizia qui il percorso di conoscenza e innamoramento dell’autore con il Paese del Sol Levante, tra canali YouTube, incontri leggendari, sbronze inaspettate e viaggi in luoghi incantati.
Mi è piaciuto perché: permette di conoscere degli aspetti socio-culturali da non sottovalutare se si ha intenzione di visitare il Giappone o frequentare delle persone giapponesi, lasciando al lettore un insegnamento pratico ma sempre con spiccata ironia e humor inglese. L’autore ci fa apprezzare, attraverso la sua esperienza in prima persona, l’importanza dell’incontro con la diversità come motivo di crescita personale.
La profezia dell’armadillo
di zerocalcare
Il primo fumetto lungo di un artista imperdibile
Questo fumetto racconta un’unica grande storia attraverso una serie di vicende più brevi che si intrecciano tra loro. Il punto di partenza è la morte di Camille, vecchia amica dell’autore a cui lui non si è mai dichiarato, e il filo conduttore è il rimpianto. Tra le pagine incontriamo le difficoltà di diventare adulti, l’inconfondibile ironia del fumettista romano e la vita di tutti i giorni.
Mi è piaciuto perché: trovo sempre grande conforto tra le pagine di zerocalcare per la sua capacità di raccontare l’amaro della vita con un sorriso al momento giusto e una battuta sempre pronta.
Molto molto tanto bene
di Caterina Bonvicini
Un romanzo tratto da una storia vera, di migranti, scelte di vita, mare e confini
Caterina è una giornalista e periodicamente si imbarca sulle navi delle ONG per il salvataggio di quei migranti di cui molto spesso sentiamo parlare al TG. Un giorno, nella sua professionalità e nel suo misurato distacco fanno breccia gli occhi e la compostezza di una bambina che sta portando in salvo. Da qui, ha inizio la storia di una nuova famiglia, che non si basa sui legami di sangue, ma sull’istinto, sulla volontà di rendere migliore la vita di chi ci sembra in difficoltà. E se queste persone non volessero accettare l’aiuto che viene offerto?
Mi è piaciuto perché: con una delicatezza e un’intensità riconducibili solo a chi ha vissuto tutto questo sulla propria pelle, l’autrice riesce a trasmettere le luci e le ombre di una storia complessa, una storia d’amore e di generosità che si scontra con la follia, il dolore e la diversità. Come scegliamo le persone a cui dedicare la nostra esistenza? Cosa succede se il nostro voler dare tutto inciampa nella menzogna e nel desiderio di avere altro? Il tutto infarcito di racconti di prima mano sulla realtà delle navi di salvataggio e della trafila, burocratica e non, a cui vanno incontro i migranti.
La neve in fondo al mare
di Matteo Bussola
Una storia toccante di fragilità adolescenziali e genitorialità
Tommy è un adolescente con un disturbo alimentare ed è ricoverato in un reparto di Neuropsichiatria infantile con il padre che non riesce a darsi pace e a comprendere dove e cosa sia andato storto. La loro storia si incrocia a quella di altre famiglie con vicende simili ma allo stesso tempo diversissime, svelando una serie di domande su cosa significhi essere genitori, ma anche figli.
Mi è piaciuto perché: con un’umanità e una sensibilità rare, Matteo Bussola ci racconta quanto sia importante rispettare ogni persona per come è, senza aspettative e senza gli occhi annebbiati dall’obiettivo della perfezione. Ci racconta anche di come ognuno di noi sia fragile e rotto in qualche punto, senza che questo significhi essere condannati all’infelicità.
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