Nemmeno il caldo torrido e i mille impegni in libreria fermano gli appuntamenti bimestrali con gli aggiornamenti di lettura della nostra libraia Greta.

Tra maggio e giugno i libri letti sono 10, di cui 1 raccolta di racconti, 4 graphic novel, 3 romanzi di ispirazione autobiografica, 1 libro per ragazzi e 1 saggio. Speriamo di offrire qualche spunto di lettura per l’estate… o di allungare le vostre wishlist!

letture da libraia

Modelli di donna

di Almudena Grandes

Una raccolta di racconti al femminile da una delle più apprezzate autrici spagnole degli ultimi decenni

Modelli di donna

Sette racconti per sette donne che, condannate dal mondo alla sconfitta, lottano con passione per sentirsi vive, belle, desiderate, e per volersi bene, per difendere il loro diritto alla felicità. Sono storie che restano impresse nella memoria e trasportano il lettore tra le vie di una Madrid vivace e mutevole. Il filo conduttore è il concetto di bellezza femminile, affiancato all’analisi del rapporto madre-figlia, temi che l’autrice indaga attraverso la costante introspezione dei personaggi.

Mi è piaciuto perché: si tratta del primo libro di Almudena Grandes a entrare nella mia libreria personale e devo dire che le aspettative sono state rispettate. Il talento dell’autrice è evidente: si riflette nello stile (ricco di monologhi interiori, di figure retoriche, di collegamenti ad altre forme d’arte e di elementi tipici del realismo magico) e nell’originalità delle storie, spesso ispirate da vicende personali.

Dare la vita

di Michela Murgia

Un pamphlet densissimo e prezioso in cui si racconta un altro modello di maternità

Dare la vita di Michela Murgia

Si può essere madri di figlie e figli che si scelgono, e che a loro volta ci hanno scelte? Si può costruire una famiglia senza vincoli di sangue? La risposta è sì. La queerness familiare è ormai una realtà, e affrontarla una necessità politica. Michela Murgia lo ha fatto per anni, nei suoi libri e sui social, e nelle ultime settimane di vita ha raccolto i suoi pensieri per dare alla stampa questo saggio.

Mi è piaciuto perché: è straordinario il modo in cui questo testo ci spinge a interrogarci e discutere su quello che viene comunemente etichettato come “normale”. Leggendo questo breve saggio metterete in dubbio i concetti di normalità, naturalità e maternità a cui siamo abituati, scuotendo alla radice convinzioni millenarie.

L’elenco telefonico degli accolli

di zerocalcare

Seconda raccolta del blog zerocalcare.it, dopo “Ogni maledetto lunedì su due”

l'elenco telefonico degli accolli di zerocalcare

Nata come raccolta di vignette tratte dal suo blog, “L’elenco telefonico degli accolli” contiene 45 pagine inedite nelle quali il popolarissimo fumettista di Rebibbia riflette sulle responsabilità che derivano dal successo e sull’impossibilità di essere all’altezza delle aspettative degli altri. Zerocalcare si racconta ripercorrendo le storie pubblicate sul blog, tra cui le ormai classiche “Salva ogni cinque minuti”, “Quando muore uno famoso”, “I litigi su internet” e “Il demone della reperibilità”.

 

Mi è piaciuto perché: le storie sono collegate tra loro da una sottotrama che porta il lettore a riflettere sul tema principale dell'”accollo”, del fardello, della fatica nel gestire le emozioni della vita e le persone che incontriamo strada facendo.

Cinquemila chilometri al secondo

di Manuele Fior

La storia delicata e toccante di un’amicizia e di un amore che attraversano lo spazio e il tempo

Tornare di nuovo a casa, dopo aver vissuto altrove, e rendersi conto che non c’è “niente di cambiato tranne se stessi”. È quello che accade a Lucia e Piero e al loro amico Nicola, i protagonisti del delicato romanzo narrato a fumetti con i colori ora sommessi ora accesi di Manuele Fior. Dopo una brusca rottura, Piero e Lucia si trasferiscono altrove: lei in Norvegia, dove incontra quello che sarà il padre di suo figlio, lui al Cairo per lavorare come archeologo. Entrambi non riescono a dimenticare, a colmare la mancanza e decidono di rincontrarsi, di nuovo a casa. Come suggeriscono i toni dell’acquerello, qui non li attenderanno i colori vivaci di un amore giovanile, ma solo la sua eco opaca.

 

Mi è piaciuto perché: è un fumetto che trascina all’interno della pagina come in un film, narrando di una generazione destinata alla precarietà, nella vita lavorativa come nelle relazioni affettive. Una coppia con un elemento di troppo, un amico, un amore, la confusione dei ruoli, il viaggio e la lontananza come simboli di un legame complesso.

Le certezze del dubbio

di Goliarda Sapienza

Un romanzo sull’amicizia da una delle scrittrici più significative della letteratura italiana del Novecento

Una provocazione, un furto in casa di conoscenti, ecco l’evento che apre a Goliarda Sapienza le porte del carcere romano di Rebibbia. Accolta con sospetto dalle compagne di cella per i mocassini alla moda e la camicetta di seta che indossa, la scrittrice comprende presto, però, che in prigione, dove ipocrisie e illusioni vengono meno, può finalmente essere se stessa. Ben più amara è la scoperta di quanto sia difficile tornare alla vita quotidiana, quando poche settimane dopo viene rilasciata, a un mondo che non capisce il diverso e non perdona gli errori.

Mi è piaciuto perché: non avevo mai letto nulla di Goliarda Sapienza, famosa attrice e scrittrice italiana del ‘900 nota per il suo romanzo pubblicato postumo “L’arte della gioia”, e sono rimasta colpita dalla forza che la sua scrittura trasuda. Una forza fatta di emozioni incontenibili, di fragilità, di consapevolezze e convinzioni politiche. È un bellissimo romanzo autobiografico sul senso della libertà e dell’amicizia.

Non è te che aspettavo

di Fabien Toulmé

La storia vera e autobiografica di un padre e della sua bambina “diversa”

non è te che aspettavo

Fabien Toulmé è diventato fumettista per raccontare questa storia. La storia di una diagnosi non ricevuta, che ha portato alla nascita di una figlia con la sindrome di Down. La storia di un padre che fatica ad accettare la realtà di quanto gli è successo, e conseguentemente ad amare la figlia. Si tratta di una storia verissima, si sente in ogni pagina, nella quale l’autore non tenta di abbellire la propria umanissima meschinità e nella quale anche una circostanza avversa diventa un motivo per imparare ad amare meglio, di più, più forte.

Mi è piaciuto perché: l’autore sa trasmettere ogni pensiero, anche quello più gretto (ma comunque umano e comprensibile che lo attraversa) al lettore che può immedesimarsi nella sua storia. Una storia di estrema attualità che si offre da esempio e ci ricorda che dai pregiudizi, anche quelli più radicati, ci si può liberare solo attraverso la conoscenza.

I sopravviventi

di Girolamo Grammatico

Un mosaico di storie sui cosiddetti “senzatetto” da chi ne ha fatto esperienza in prima persona

Cominciare da ragazzi, con il cuore e la testa leggeri. Lavorare per anni in un centro d’accoglienza per persone senza dimora. Stare a contatto ogni giorno con uomini e donne che hanno perso gli strumenti per abitare il mondo. Conoscerli a fondo e cambiare per sempre. Il protagonista di questo romanzo è l’autore, Girolamo Grammatico, o meglio il suo doppio giovanissimo: un ragazzo siciliano arrivato a Roma per studiare Sociologia pieno di ideali in testa, che sceglie di fare servizio civile nel più grande centro d’accoglienza della capitale per persone senza dimora. Anno dopo anno, si ritroverà a confrontarsi con le difficoltà quotidiane di quel lavoro e con i limiti dell’istituzione di cui fa parte, a interrogarsi sul senso dell’altruismo e della sua fede, a scivolare lentamente in un isolamento simile a quello delle persone che aiuta, prima di provare a cercare se stesso nelle storie degli altri.

Mi è piaciuto perché: sono storie vere, nude e crude, in cui le descrizioni degli odori pungono il naso, l’affollamento delle stanze stringe il cuore e l’attesa ai cancelli per avere un letto su cui dormire fa sperare e soffrire. Le riflessioni ed esperienze dell’autore ci offrono uno sguardo nuovo su un mondo che forse non abbiamo mai guardato negli occhi, spinti da un istinto che ci fa girare la testa dall’altro lato.

La vendetta dei bibliotecari

di Tom Gauld

Una raccolta di vignette a tema letterario che farà sghignazzare i lettori più scafati

Aspiranti scrittori alle prese con il dramma della Pagina Bianca, la ferocia dei social e altri nemici soprannaturali, complottisti disposti a dare nuove interpretazioni ai classici e bibliotecari pronti a ricatalogare l’universo secondo la Classificazione Decimale Dewey.

Mi è piaciuto perché: esteticamente è un piccolo gioiellino da tenere in libreria, con copertina telata e una grafica curata alla perfezione. Le vignette sono argute e spaziano dalle ossessioni dei bibliotecari ai gusti dei lettori, sempre restando però sempre nel magico mondo del libro.

Correndo con le forbici in mano

di Augusten Burroughs

Un romanzo autobiografico che vi lascerà senza parole

Correndo con le forbici in mano

La storia di Augusten Burroughs parte sparata a nove anni e non rallenta per tutta l’adolescenza, incastrata tra un grottesco insegnante di matematica alcolizzato, suo padre, e una madre sofisticata che sogna di vedere i suoi versi pubblicati sul New Yorker. Scorre davanti ai nostri occhi una galleria di personaggi esilaranti: Augusten, prima di tutto, con le sue giacche blu, il sogno glamour di diventare parrucchiere per dive o medico in una soap opera e la naturalezza con cui simula il suicidio per non andare a scuola; il dottor Finch, lo psichiatra che ottiene l’affidamento di Augusten e che vive in una casa tutta rosa con la moglie che sgranocchia croccantini per cani; i loro sette figli, così simili nella follia che ne accomuna i comportamenti da rendere impossibile capire chi tra loro sia biologico e chi adottivo.

 

Mi è piaciuto perché: si alternano momenti di tristezza a momenti di comicità, nel costante e totale sbigottimento di chi legge. La vita del protagonista e autore è surreale e il modo in cui viene raccontata, con schiettezza e disincanto, sa trasmettere al lettore lo stato di infelicità in cui lui ha vissuto, senza mai perdere la sua autoironia.

C’era due volte il barone Lamberto

di Gianni Rodari

Uno dei capolavori di Rodari, da recuperare subito (a qualsiasi età)

C'era due volte il Barone Lamberto

Il vecchio barone Lamberto, assai ricco e molto malato, vive con un maggiordomo in una villa sull’isola di San Giulio e deve fare i conti con un nipote avido, che mira a impadronirsi dell’eredità, e con una gang di banditi decisi a rapire il barone e a chiedere un riscatto enorme.

Mi è piaciuto perché: credo che leggere da adulti libri destinati “teoricamente” a bambini e ragazzi sia un piacere immenso: ti trasporta in altri mondi possibili e ti fa rivivere una spensieratezza che ora sembra inarrivabile. Se l’autore è il grande e unico Gianni Rodari poi, il successo è garantito!

L’ho ascoltato letto e recitato da Manuela Mandracchia, ancora meglio.

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