Come volano questi mesi… Siamo già arrivati al secondo appuntamento con #letturedalibraia (se vi siete persi il primo e non sapete chi sono, trovate tutto qui).

Oggi parliamo delle letture di agosto e settembre: sono stati due mesi piuttosto ricchi, complici le ferie estive che mi hanno lasciato un po’ di tempo per stare orizzontale sul divano con un libro in mano!

Greta e libri

Curiosi di sapere cosa ho letto di bello (e meno bello) tra agosto e settembre?

3 graphic novel, 2 romanzi autobiografici, 1 classico, 1 saggio, 2 raccolte di racconti e 1 silent book.

Se fosse tuo figlio

di Nicolò Govoni

L’autore è un mio coetaneo che, con le sue azioni, sta cambiando il mondo. Assurdo, vero?

Nicolò Govoni, che avevo già amato con “Bianco come dio”, non è più in India, ma a Samos, nel più grande hotspot di migranti d’Europa. Quello che per chi rischia la vita su un barcone dovrebbe essere il primo passo verso una vita da sogno si rivela in realtà l’inferno sulla Terra. Il giovanissimo Nicolò, attivista per i diritti umani e fondatore di Still I Rise, racconta in prima persona le esperienze delle persone che ha incontrato e aiutato, e ci fa rivivere la sua missione: costruire una scuola e un futuro migliore per i bambini del campo, e non solo.

Mi è piaciuto perché: la forza che Nicolò mette in tutto ciò che fa per rendere il mondo un posto migliore traspare dalle sue parole. La carta stampata è permeata del suo entusiasmo, ma anche della sua delusione, le ferite sono profonde e sanguinano senza tregua, ma la sua volontà di essere parte di un cambiamento è tale da non ammettere sconfitte.

Se non io, chi? Se non ora, quando?

Tutti i figli di dio danzano

di Haruki Murakami

Edito da Einaudi, come tutta la sua produzione letteraria, una garanzia di qualità

Sei racconti con un unico filo conduttore: il terremoto di Kobe. Sei incontri che possono cambiare il corso di un’esistenza, o che promettono una via d’uscita dal dolore, la cura di una ferita, la decifrazione di un mistero, o addirittura la salvezza di una città intera.

Mi è piaciuto perché: la maestria con cui Murakami tratteggia le vicende dei suoi personaggi è, secondo me, ancora più evidente nei racconti brevi rispetto ai romanzi più lunghi.

Non mi è piaciuto perché: a tratti è troppo onirico, quasi da risultare inaccessibile… tipico Murakami! 🙂

Cittadella monamour

di Vittorio Cecchetto

Un autore nostrano alla sua seconda pubblicazione

Una lettura smaliziata dei costumi della città in cui si trova la nostra libreria, tra luci, ombre, sortilegi e suggestioni della memoria. Ne abbiamo parlato qui con Vittorio Cecchetto.

Mi è piaciuto perché: ostentatamente ironico a tratti, ho apprezzato la sua originalità e genuinità. Davvero molto interessanti anche i riferimenti storici a fatti realmente accaduti.

Chiuso per Kindle: diario di un libraio in trincea

di M. Timpano e P.F. Leofreddi

Un tascabile Bompiani di qualche anno fa

Un’incursione nella vita quotidiana di una libreria raccontata da due librai di professione e per passione, con spunti su quale sarà il futuro di questo mestiere con l’avvento di negozi virtuali ed e-book.

Mi è piaciuto perché: in alcuni punti mi ha fatto molto ridere e mi sono ritrovata al 100% nei capitoli dedicati ai clienti e alle loro richieste strampalate.

Non mi è piaciuto perché: vengono espresse delle riflessioni sulla situazione generale dell’editoria italiana, ma senza mai approfondire la tematica.

Flatlandia

di E. Abbott Abbott

Un classico della letteratura a più dimensioni 

È un romanzo fantascientifico che ha molti livelli di lettura: c’è l’analisi “matematica” della realtà (anzi delle realtà possibili), c’è la satira alla società vittoriana e la critica alla filosofia positivista. Narra la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entra in contatto con l’abitante di un universo tridimensionale e cerca di capirne le conseguenze.

Mi è piaciuto perché: sono riuscita a cogliere la sottile satira dell’autore nei confronti di alcune “tipologie” di individui della società dell’epoca (e ancora attuali).

Non mi è piaciuto perché: da donna di lettere, che non si appassiona a parlare di linee e forme, l’ho trovato un po’ pesante, tanto che stavo per abbandonare la lettura… ma viste le poche pagine ho stretto i denti!

Dalvi. Sei anni nell’Artico

di Laura Galloway

Una storia vera raccontata in prima persona, edita da Piemme nel 2022

L’autrice è una giornalista americana di successo e, in questo memoir, racconta della sua esperienza nell’Artico, dove ha vissuto per anni alla ricerca di sé stessa.

Mi è piaciuto perché: è molto interessante scoprire usi e costumi della popolazione sami attraverso le parole e gli aneddoti di chi si è scontrato con incomprensioni e differenze culturali spesso inconciliabili.

Non mi è piaciuto perché: nonostante si tratti di un memoir leggero e scorrevole, in alcuni punti si scorge l’aspirazione a riflettere sulla condizione umana e del pianeta, aspetto che avrei accolto con gioia, ma che l’autrice sfiora senza mai addentrarcisi.

Giù le zampe

di Gato Fernandez

Un graphic novel autobiografico edito da Comicout

L’illustratrice argentina racconta con questo suo fumetto l’esperienza di abusi domestici vissuta sulla propria pelle. Lo fa immedesimandosi nella bambina che era un tempo, circondata di peluche parlanti, supereroi e giochi fraterni.

Non mi è piaciuto perché: non sono riuscita ad apprezzare lo sviluppo della trama, né la grafica, né i dialoghi. Personalmente credo che sia un tema interessantissimo, ma che in questo caso venga trattato senza mai approfondire a dovere, stupire, emozionare. De gustibus…

La crepa

di Carlos Spottorno e Guillermo Abril

Lo straordinario viaggio di due giornalisti sul confine europeo edito da Add Editore

Un graphic novel che nasce da un reportage fotografico di altissima qualità in Marocco, Turchia, Lampedusa, Ungheria, Ucraina, Finlandia, i confini di un’Europa che crediamo un paradiso, civile e rispettoso, ma che mostra in questi luoghi il suo volto più oscuro.

Mi è piaciuto perché: è una lettura dura da digerire, è un pugno nello stomaco, una badilata in fronte, ma mi è piaciuto tutto, dalla prima all’ultima pagina. Le fotografie sono eccezionali, i testi sono perfettamente calibrati per descrivere e informare senza mai scadere nell’ovvio, e le storie raccontate, storie vere che accadono a qualcuno poco distante da noi, sono a dir poco emozionanti.

Dal 1880

di Pietro Gottuso

Opera vincitrice del XIII Premio Internazionale Compostela per Albi Illustrati

Un silent book (se vuoi saperne di più su questa tipologia di albo illustrato, leggi qui) dal tono drammatico che rende omaggio alle librerie. L’illustratore descrive il passare del tempo tenendo sempre lo sguardo fisso nella stessa posizione, ovvero di fronte a una libreria. Come una fotocamera su un piedistallo, ritrae di decennio in decennio i cambiamenti storici, culturali e sociali, e come si riflettono sulla vita di una libreria.

Mi è piaciuto perché: nonostante la totale e fisiologica mancanza di parole, questo silent book riesce a trasmettere una vasta gamma di emozioni e fa riflettere l’osservatore attento.

Ogni maledetto lunedì su due

di Zerocalcare

La prima raccolta di storie tratte dal blog di Zerocalcare nella nuova edizione arricchita da tavole a colori

Una raccolta di vignette inizialmente pubblicate sul blog che, anche a distanza di anni e su diverso formato, mantengono la propria forza comunicativa. In questa edizione aggiornata, l’autore ha aggiunto delle pagine a colori per creare un sottile, ma significativo, filo conduttore.

Mi è piaciuto perché: niente è mai lasciato al caso con Zerocalcare. Le immagini, le scelte stilistiche, le parole (soprattutto) creano un’infinita e costante tensione tra dolce e amaro, tra comico e tragico, tra giocoso e serissimo.

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